venerdì 2 settembre 2011
Millenium Trilogy
Quest'estate ho finalmente terminato la trilogia Millenium di Stieg Larsson. Sono per me questi i classici libri da vacanza, quando vuoi ridurre al minimo l'attività cerebrale e non "paturniarti" con letture impegnative o psicologicamente più impattanti.
Avevo letto il primo volume "Uomini che odiano le donne" due anni fa, velocemente: Lisbeth Salander mi è stata simpatica da subito, con i suoi tatuaggi e piercing, il carattere duro e la sua morale particolare (come dice di lei l'amico giornalista Mikael Blomkvist) che distingue chiaramente il bene dal male e non lascia scampo a quest'ultimo (diciamolo, chi di noi non vorrebbe certe volte farsi giustiziere contro tutte le ingiustizie, violenze e cattiverie del mondo?).
Quest'anno ho letto ben due volumi in sole tre settimane (e come sapete si tratta di libri di ben 800 pagine l'uno, mica bau bau micio micio).
Il secondo, "La ragazza che giocava con il fuoco", è stato il migliore a mio avviso, avvincente dalla prima pagina all'ultima, il più ricco di informazioni sulla vita dei vari personaggi, il capitolo, quindi dove crei veramente un legame con i protagonisti.
Il terzo volume "La regina dei castelli di carta" è diverso dagli altri due, la parte di azione è più limitata a vantaggio delle disquisizioni legali e sulle indagini di preparazione del gran finale. Le ultime pagine però sono, ancora una volta, ricche di colpi di scena e di supence, e in un crescendo di emozioni, arrivano a sbrogliare finalmente una matassa contorta che ha fatto da filo conduttore dall'inizio.
Da buona romantica, fino all'ultimo ho sperato in un remake della storia tra Lisbeth e Mikael, remake che non c'è, e non ci sarà neppure in un quarto volume, perchè Stieg Larsson è come sapete morto a soli 50 anni appena terminato il terzo capitolo.
L'ultima riga ha il sapore di Via col vento, con Lisbeth che invita Mikael a far parte della sua nuova vita. "domani è un altro giorno"... e a me già mancano tutti loro..
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