Titolo: Il linguaggio segreto dei fiori
Autrice: Vanessa Diffenbaugh
Edizioni: Garzanti
Come dicevo in altri post, non sono molto incline a comprare i libri “all’ultimo grido”; anche quando mi attirano molto, aspetto di solito che passino i primi mesi di euforia (in cui leggo commenti e recensioni) e poi li acquisto. Così è stato per Il linguaggio segreto dei fiori, un libro che mi ha attirato dal primo minuto in cui l’ho visto in libreria. Però l’ho comprato solo recentemente e ho finito di leggerlo ieri. L’ho letto d’un fiato e mi è piaciuto, anche se forse mi aspettavo qualcosa di più.
Victoria, abbandonata alla nascita, passa da una famiglia adottiva all’altra fino a finire in una comunità di ragazze sole, da cui se ne va solo al compimento dei 18 anni. In realtà una madre adottiva a cui lei si è affezionata esiste, si chiama Elisabeth, e con lei Victoria ha trascorso l’anno più bello della sua vita. Fino a quel maledetto giorno. Non vi svelerò nulla, ma il disastro di una sera d’autunno, disastro causato intenzionalmente dalla stessa Victoria, influirà sul futuro di tutti i protagonisti del romanzo.
Terrorizzata dal contatto fisico e incapace di costruire una qualsivoglia relazione con le persone che la circondano, dopo aver lasciato la comunità, Victoria si trova a vivere senza fissa dimora dormendo nel parco pubblico di Portero Hill, a San Francisco. La sua unica distrazione sono i fiori, che coltiva di nascosto proprio nel parco, seguendo gli insegnamenti di Elisabeth. I fiori sono l’unico modo per Victoria di comunicare le proprie emozioni. La lavanda per la diffidenza, il cardo per la misantropia, la rosa bianca per la solitudine. Quando trova lavoro nel negozio di fiori di Renata, può finalmente dedicarsi alla sua passione e ben presto le sue conoscenze sui fiori e il suo animo sensibile fanno di lei la fiorista più richiesta in città.
Al mercato dei fiori Victoria si imbatte in Grant, un ragazzo misterioso che sembra conoscere tutto di lei. Scopriremo nel romanzo che Grant è il nipote di Elisabeth, il figlio della sorella Catherine, legata a Elisabeth da un profondo sentimento di amore e odio che influenzerà anche la relazione tra Victoria e la madre adottiva e porterà la ragazza a compiere l’irreparabile. Victoria non sa se Grant è a conoscenza del suo segreto e non glielo svela. I due si innamoreranno, ma alla nascita di una bella bambina, tutti i conflitti mai risolti di Victoria e la sensazione di inadeguatezza che la pervade da sempre, la porteranno ad abbandonare la piccola al padre e a fuggire. Ma si può fuggire per sempre? No, e un giorno Victoria decide di affrontare finalmente tutti i fantasmi del passato. Riuscirà a farsi perdonare da Elisabeth e ritrovare l’unica madre che abbia mai amato? Grant ne vorrà ancora sapere di lei? Sarà una brava madre o fallirà come è successo in passato?
Tutto viene svelato nel finale. Il libro è un continuo avanti e indietro tra presente e passato, tra Victoria bambina a casa di Elisabeth, e Victoria donna e madre oggi. Il segreto viene svelato solo nelle ultime pagine e questo tiene il lettore incollato al libro, capitolo dopo capitolo.
E’ una storia avvincente e scorrevole, con un buon ritmo di racconto dall’inizio alla fine. Ciò che mi è piaciuto di meno è proprio il personaggio di Victoria. Anche se giustificata da un’infanzia di sofferenza, Victoria sembra una bambina pestifera e insopportabile prima e una donna totalmente incapace di prendere in mano una volta per tutte le redini della sua vita e smettere di causare dolore a se stessa e agli altri. È un personaggio che a me non ha ispirato simpatia, anzi mi ha innervosita in molte parti del romanzo.
A parte questo però ho trovato il racconto molto carino e originale.
Qualcuno di voi lo ha letto? Che ne pensate? Vi ispira?
Una curiosità: il libro è stato stampato con quattro copertine che rappresentano fiori dal significato diverso. Non si può scegliere la copertina ma bisogna lasciare che sia il caso a guidarci. A me è capitata la Rosa rosa (grazia). Gli altri fiori sono Gerbera (allegria), Bouganvillea (passione), Camomilla (forza nelle avversità). Alla fine del libro trovate il dizionario dei fiori con il significato di tutte le piante (l'autrice l'ha compilato durante la stesura del romanzo, basandosi su libri anche ottocenteschi).
Il titolo mi incuriosisce parecchio e la tua recensione mi ha conquistata, nonostante la protagonista non ti sia andata molto a genio, è un vero peccato. Di solito il personaggio principale, in cui il lettore si immedesima, dovrebbe risultare simpatico, ma a quanto pare, non è sempre così!
RispondiEliminaBellissima l'idea del dizionario dei fiori, ed è bello quello che scrivi, che non possiamo scegliere noi la copertina, ci dobbiamo far guidare! *.*
Come dice Elisa nel suo commento di sotto, avrei preso la protagonista a sberle molto volentieri:-))).
EliminaPerò il libro merita, lo consiglio.
ciao
A me era piaciuto parecchio! La storia è scritta bene e, anche se a volte avrei voluto prendere un po' a sberle la protagonista, mi ha davvero entusiasmata!
RispondiEliminaTra l'altro avevo riso un sacco quando l'ho ricevuto perché me lo hanno regalato i genitori del mio ragazzo e, comprandolo in libreria, hanno potuto scegliere la copertina: la rosa anche per me,la grazia quindi...cosa di cui sono totalmente sprovvista :P
In effetti è vero che in libreria si può scegliere! io non avevo potuto perchè l'ho ordinato via internet... Potendo "cogliere" il fiore giusto, avrei preso la gerbera:-)
Eliminaciao
Ciao Mirtilla, pensa che anche io sto "rifuggendo" da questo libro perchè è troppo chiacchierato, ma ho comunque l'idea di leggerlo prima o poi. La tua recensione è fantastica!
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