mercoledì 21 settembre 2011
Ma come fa a far tutto?
Lunedì sera ho avuto la fortuna di partecipare all'anteprima milanese del film "Ma come fa a far tutto", grazie all'invito della rubrica La 27a ora del Corriere e di Moviemax.
Parterre di vip più o meno conosciuti e tante tantissime donne di tutte le età ed estrazione sociale. Sì, perchè la serata era dedicata proprio a noi, donne, mogli, madri, lavoratrici, che riusciamo a mantenere in equilibrio (spesso precario) tutte le nostre vite. Noi donne che rappresentiamo una grande forza nella società odierna e che non abbiamo paura di lottare per le nostre idee, per il nostro lavoro e per la possibilità di conciliare ogni aspetto, vita privata e pubblica.
Nel film la protagonista Kate (interpretata da una Sarah Jessica Parker meno glamour di Carrie di Sex and the City ma sempre molto bella), manager di successo in una banca di investimento, moglie e madre di due bambini, viene meritatamente assegnata a un progetto di lavoro molto interessante che però si traduce in un'agenda sempre più densa di riunioni, viaggi e orari elastici. Decisa a far tutto, riesce a incastrare ogni minuto e ogni impegno in un puzzle perfetto...ma fragile.
Il progetto infatti avanza perfettamente ma Kate si accorge che per quanti sforzi faccia per non deludere nessuno, qualcosa immancabilmente viene perduto: il primo taglio di capelli di suo figlio, il weekend in montagna con la famiglia, la torta per l'asilo, il pupazzo di neve della figlia..
Forte della consapevolezza di non voler più sacrificare la famiglia ma anche innamorata del proprio lavoro, Kate decide di cambiare rotta e di non sottostare ai ritmi ultraflessibili del suo capo... Ce la farà?
Oltre a Sarah Jessica Parker, nel cast ci sono Pierce Brosnan (Jack Abelhammer, il manager di New York che "compra" il progetto di Kate e ....non ve lo dico:-)))), Greg Kinnear (il marito), Christina Hendricks (l'amica mamma-single che ci parla di Kate) e una divertentissima Olivia Munn nei panni di Momo, l'assistente di Kate tutta "lavoro lavoro lavoro", allergica ai matrimoni e ai bambini...Ma si ricrederà anche lei...(ops, non vi svelo nulla di più)
E voi riuscite a conciliare vita privata e vita lavorativa? che soluzioni avete trovato per riuscire a fare tutto?
Buon cinema!
lunedì 19 settembre 2011
Vendemmia 2011: sarà un'ottima annata!
Sabato con alcuni amici abbiamo prestato le nostre mani (e ahime la nostra schiena oggi dolorante) alla vendemmia nell'Oltrepo. Siamo stati a Montù Beccaria, in questa azienda agricola qui . Sveglia all'alba, l'appuntamento è alle 8 in vigna. Uno sforzo sovrumano nel weed end ma la vista del paesaggio irrorato di luce ripaga i sensi e attenua la fatica.
16 filari da completare in giornata, 2 persone per ogni filare, pochi gesti (tagliare, porre il grappolo nella cassetta, allineare le cassette piene) che da complessi diventano automatici ed efficienti.
Complice anche il caldo la fatica si fa sentire, la collina è ripida, la risalita al termine di ogni filare è sempre più pesante. All'inizio si chiacchera molto, sembra quasi di essere a una pausa caffè, si spettegola sulle ultime notizie dei tg, si filosofeggia, si ascoltano le spiegazioni sulle tecniche si coltivazione. Poi cala il silenzio, si conservano le energie, si ascoltano i rumori del nostro lavoro e del nostro corpo. Nei momenti di break ci si sdraia tra i filari, qualche scambio di battute, poi di nuovo il silenzio. Si cerca il contatto con la natura per rigenerarsi e staccare dalla quotidianità.
Nel break del pranzo, assistiamo alla deraspatura e alla messa in botte da fermentazione.
Ci viene servito un pranzetto eccezionale, frugale secondo i padroni di casa, luculiano per noi. Tutto biologico e a km zero, vi consiglio di fare un giro e prenotare un pranzetto o una cenetta, non rimarreste delusi!
Il pomeriggio è ancora più pesante ma bisogna finire, sta per arrivare un temporale forte che distruggerebbe l'uva rimasta. Si parla sempre meno e il lavoro va via veloce. Ormai sono completamente sporca di uva, credo di averne anche nelle mutande essendomi seduta sul trattore completamente inondato di succo violaceo...
Abbiamo finito alle 18, dopo mezz'ora si sarebbe scatenato un inferno di fulmini e acqua.
I proprietari ci spiegano che l'uva che abbiamo raccolto, a vendemmia tardiva, darà un vino ad alta concentrazione alcolica che sarà invecchiato tredici anni.
L'appuntamento è quindi nel 2024 per bere il frutto del nostro lavoro!
16 filari da completare in giornata, 2 persone per ogni filare, pochi gesti (tagliare, porre il grappolo nella cassetta, allineare le cassette piene) che da complessi diventano automatici ed efficienti.
Complice anche il caldo la fatica si fa sentire, la collina è ripida, la risalita al termine di ogni filare è sempre più pesante. All'inizio si chiacchera molto, sembra quasi di essere a una pausa caffè, si spettegola sulle ultime notizie dei tg, si filosofeggia, si ascoltano le spiegazioni sulle tecniche si coltivazione. Poi cala il silenzio, si conservano le energie, si ascoltano i rumori del nostro lavoro e del nostro corpo. Nei momenti di break ci si sdraia tra i filari, qualche scambio di battute, poi di nuovo il silenzio. Si cerca il contatto con la natura per rigenerarsi e staccare dalla quotidianità.
Nel break del pranzo, assistiamo alla deraspatura e alla messa in botte da fermentazione.
Ci viene servito un pranzetto eccezionale, frugale secondo i padroni di casa, luculiano per noi. Tutto biologico e a km zero, vi consiglio di fare un giro e prenotare un pranzetto o una cenetta, non rimarreste delusi!
Il pomeriggio è ancora più pesante ma bisogna finire, sta per arrivare un temporale forte che distruggerebbe l'uva rimasta. Si parla sempre meno e il lavoro va via veloce. Ormai sono completamente sporca di uva, credo di averne anche nelle mutande essendomi seduta sul trattore completamente inondato di succo violaceo...
I proprietari ci spiegano che l'uva che abbiamo raccolto, a vendemmia tardiva, darà un vino ad alta concentrazione alcolica che sarà invecchiato tredici anni.
L'appuntamento è quindi nel 2024 per bere il frutto del nostro lavoro!
giovedì 15 settembre 2011
La complessità del NO
Siete anche voi tra quelle/i che riescono con difficoltà a dire NO? Che vi trovate invischiate in situazioni/incontri che avreste evitato con piacere? Che non riuscite a rimbalzare le persone che vi stanno sulle scatole? Che quando entrate in un negozio, non siete in grado di opporre resistenza alla commessa che vi sta vendendo qualcosa assolutamente inadatta a voi?
Eppure si tratta di una semplice sillaba, due sole lettere, N-O. È lunga quanto il sì eppure così diversa. Sì, perchè quando pronunciate un sì non dovete aggiungere niente, né giustificarvi, né campare scuse o trovare frasi di senso compiuto a completare la frase.
Dopo un NO invece segue sempre qualcosa. Perchè l’altra persona ci guarda con aria interrogatoria o stupita e perchè la domanda che segue è quasi sempre “Perchè?”.
Quante volte avete risposto “NO, perchè non ne ho voglia”, “NO perchè non me ne frega niente” “No, grazie non mi piace”, etc etc? Invece spesso ci sentiamo costrette ad accettare oppure tentiamo la fuga con le scuse più banali e improbabili: “ho il mal di denti”, “il mio gatto ha il mal di denti”, “il forno è sporco e devo assolutamente pulirlo stasera”, con il risultato di venire sgamate o di sembrare (e in fondo di esserlo) delle gran palliste.
Ma da oggi ho deciso di cambiare. Quindi, come buon proposito per l’anno (scolastico) nuovo, mi metto anche quello di cercare di essere il più trasparente e onesta possibile e di imparare a dire NO senza sentirmi in colpa e senza timidezza. L’altra sera sono riuscita a declinare un invito al cinema (per un film che proprio non volevo vedere), dicendo “No grazie, non mi ispira proprio”. Ho fatto fatica mentre lo dicevo, ho avuto paura di aver ferito l’amor proprio dell’amica che me l’aveva proposto (oddio non mi chiamerà più...!!), di aver rinunciato a qualcosa che forse in fondo in fondo (molto in fondo) poteva valer la pena fare.. Invece non è crollato il mondo, l’amica non si è offesa e io mi sono sentita più leggera.
E voi cosa rispondete quando vi invitano a qualcosa che proprio non volete fare?
lunedì 12 settembre 2011
Vogue Fashion Night Out Milano
Giovedì sera a Milano c'è stata la Vogue Fashion Night.
Premetto che non sono una fanatica di shopping e moda (tranne in alcuni periodi, come quello dei saldi o quando mi sento depressa, in cui esce tutta la mia tendenza barbarica all'acquisto compulsivo), però queste occasioni da "Sex and the City" tra fanciulle non si possono mancare!
Quindi, dopo un cambio tattico di scarpa in ufficio (dalla ballerina al tacco 9 in un colpo solo!), con un paio di colleghe mi sono diretta verso il quadrilatero d'oro, Montenapo-Manzoni-Spiga per immergermi nella fashion movida.
Credo che al Carnevale di Rio ci sia più o meno lo stesso numero di persone in strada...Non si poteva circolare, un fiume infinito e festante di (perlopiù) ragazze, tutte agghindate per le feste e pronte ad accaparrarsi qualsiasi articolo "esclusivo" preparato apposta per la serata.
Volete sapere su quale ho puntato io?
Da appassionata di smalti e soprattutto del marchio a doppia C (che non mi posso permettere a meno di rapinare una banca:-)), ho deciso di buttarmi sull'acquisto del trio di smalti blu, fatti apposta per l'occasione
Ci avevo tentato anche l'anno scorso (quando era stata presentata la collezione Khaki) ma la fila interminabile mi ha fatto desistere. Quest'anno invece, alle 19, la coda era di "solo" 10 metri, per cui ho deciso di attendere pazientemente il mio turno per avere il sospirato tris.
All'ingresso del negozio, per premiare la fatica e la lunga attesa, c'erano champagne e finger food... mi sono bevuta a razzo un bicchiere (il secondo l'ho bevuto dopo il pagamento in cassa, così per dimenticare la pazzia:-)) e mi sono riposizionata in una seconda coda interna per ricevere il kit.
Acquisto fatto (anche le mie colleghe hanno strisciato la carta!), ci tuffiamo fuori dal negozio. A quel punto la ressa era davvero insormontabile...
A fatica, tra spintoni, sgomitate e passettini da uccellino usciamo dal caos del quadrilatero e ci dirigiamo verso Piazza Duomo, dove gli spazi sono più ampi e riesci anche a parlare senza usare un megafono.
Premetto che non sono una fanatica di shopping e moda (tranne in alcuni periodi, come quello dei saldi o quando mi sento depressa, in cui esce tutta la mia tendenza barbarica all'acquisto compulsivo), però queste occasioni da "Sex and the City" tra fanciulle non si possono mancare!
Quindi, dopo un cambio tattico di scarpa in ufficio (dalla ballerina al tacco 9 in un colpo solo!), con un paio di colleghe mi sono diretta verso il quadrilatero d'oro, Montenapo-Manzoni-Spiga per immergermi nella fashion movida.
Credo che al Carnevale di Rio ci sia più o meno lo stesso numero di persone in strada...Non si poteva circolare, un fiume infinito e festante di (perlopiù) ragazze, tutte agghindate per le feste e pronte ad accaparrarsi qualsiasi articolo "esclusivo" preparato apposta per la serata.
Volete sapere su quale ho puntato io?
Da appassionata di smalti e soprattutto del marchio a doppia C (che non mi posso permettere a meno di rapinare una banca:-)), ho deciso di buttarmi sull'acquisto del trio di smalti blu, fatti apposta per l'occasione
Immagine tratta da questo fantastico blog: http://smaltichanel.wordpress.com/ |
Coda davanti al negozio di Via Sant'Andrea |
Acquisto fatto (anche le mie colleghe hanno strisciato la carta!), ci tuffiamo fuori dal negozio. A quel punto la ressa era davvero insormontabile...
Incrocio Via Montenapoleone- Via Sant'Andrea |
Nonostante viva a Milano da tanti anni (e non ami particolarmente questa città), devo dire che Piazza Duomo, soprattutto di notte, ha un fascino incredibile. Non potevo non scattare un paio di fotografie alla "Madunina" e alla galleria
Lo so, la qualità delle mie foto di notte è pessima ma spero di aver reso l'idea della serata.
E voi, quali acquisti compulsivi siete più portate a fare?
PS: inutile dire che appena arrivata a casa ho rifatto pedicure e manicure per provare gli smalti: Blue Boy sui piedi e Coco Blue sulle mani. A quel punto avrei voluto provare anche il Blue Rebel ma non avevo più unghie.. Ho spostato il mio sguardo sul gatto che, capita l'antifona, ha pensato bene di nascondersi sotto il letto..:-)))))
mercoledì 7 settembre 2011
L'estate sta finendo...
Sabato al mare ad Arenzano, Liguria occidentale.
Cielo velato ma un’afa incredibile che mi ha quasi fatto venire la nostalgia di Milano...
Comunque, posto in prima fila, mare che sembra tropicale tanto è caldo e bello, sole non fastidioso e tanti giornali e libri da leggere.
Peccato di fianco a noi ci sia la “famiglia Brambilla” in vacanza. Avete presente quei tipi da film comico che si presentano in spiaggia numerosissimi, attrezzatissimi e soprattutto urlantissimi (lo so non si dice ma è per rendere di più il senso..J)? Ecco loro, appunto... E la pace scompare all’improvviso...
Ringrazio ancora le tre gocce (tre) del pomeriggio che hanno fatto scappare dalla spiaggia la maggior parte delle persone e soprattutto l’allegra brigata. Peccato che il cielo si sia a quel punto ingrigito parecchio..
Ho fatto queste foto (scusate la qualità ma il mio cellulare è ancora vecchio stampo) nel momento più buio (poi il tempo è leggermente migliorato)..
Avete presente quei film come “Sapore di mare”, quando alla fine della vacanza i personaggi si salutano sotto una leggere pioggerellina autunnale e un cielo grigio plumbeo? Ecco mi sono venute in mente proprio quelle immagini lì e con la mente sono tornata indietro nel tempo a quando anch’io, ragazzina, salutavo gli amici del mare alla fine delle lunghe vacanze estive. Vacanze che trascorrevo a Pietra Ligure (non lontano da Arenzano) e dove ogni anno ritrovavo le stesse persone, chi da Milano, chi da Torino, chi da Pavia. Stessa spiaggia (bagni Maria), stesso mare per 5 anni e in inverno lunghe lettere (non mail, non esistevano, ma lettere su carta con tanto di francobollo e leccata del bordo busta per farlo aderire) per raccontarci le nostre lunghe giornate invernali e confessarci amori e passioni... Che nostalgia e che tenerezza se ripenso a quel periodo della mia vita..
E voi che ricordi avete delle vostre vacanze da piccoli?
venerdì 2 settembre 2011
Millenium Trilogy
Quest'estate ho finalmente terminato la trilogia Millenium di Stieg Larsson. Sono per me questi i classici libri da vacanza, quando vuoi ridurre al minimo l'attività cerebrale e non "paturniarti" con letture impegnative o psicologicamente più impattanti.
Avevo letto il primo volume "Uomini che odiano le donne" due anni fa, velocemente: Lisbeth Salander mi è stata simpatica da subito, con i suoi tatuaggi e piercing, il carattere duro e la sua morale particolare (come dice di lei l'amico giornalista Mikael Blomkvist) che distingue chiaramente il bene dal male e non lascia scampo a quest'ultimo (diciamolo, chi di noi non vorrebbe certe volte farsi giustiziere contro tutte le ingiustizie, violenze e cattiverie del mondo?).
Quest'anno ho letto ben due volumi in sole tre settimane (e come sapete si tratta di libri di ben 800 pagine l'uno, mica bau bau micio micio).
Il secondo, "La ragazza che giocava con il fuoco", è stato il migliore a mio avviso, avvincente dalla prima pagina all'ultima, il più ricco di informazioni sulla vita dei vari personaggi, il capitolo, quindi dove crei veramente un legame con i protagonisti.
Il terzo volume "La regina dei castelli di carta" è diverso dagli altri due, la parte di azione è più limitata a vantaggio delle disquisizioni legali e sulle indagini di preparazione del gran finale. Le ultime pagine però sono, ancora una volta, ricche di colpi di scena e di supence, e in un crescendo di emozioni, arrivano a sbrogliare finalmente una matassa contorta che ha fatto da filo conduttore dall'inizio.
Da buona romantica, fino all'ultimo ho sperato in un remake della storia tra Lisbeth e Mikael, remake che non c'è, e non ci sarà neppure in un quarto volume, perchè Stieg Larsson è come sapete morto a soli 50 anni appena terminato il terzo capitolo.
L'ultima riga ha il sapore di Via col vento, con Lisbeth che invita Mikael a far parte della sua nuova vita. "domani è un altro giorno"... e a me già mancano tutti loro..
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