Baz Lurhmann nella sua "Sunscreen" diceva che "some of the most interesting 40 year olds I know still don’t [know what they want to do with their lifes. ndr]". Ecco io faccio parte di questa categoria, non perchè sia una persona molto interessante (:-))), ma perchè mi chiedo spesso se sto facendo le scelte giuste e ancora più spesso mi dico che vorrei cambiare tutto, ricominciare da capo, riprendere in mano le redini della mia vita, che ultimamente si sono un po' allentate, e concentrarmi un po' su di me.
Seguire la propria strada, che può essere molto diversa da quello che si sta facendo, implica però una grande dose di coraggio e di forza interiore che non so ancora se possiedo o no. Bisogna trovarsi in difficoltà per fare uscire il leone che c'è in noi oppure c'è un modo meno traumatico?
Olivia di Diario di una single sotto copertura in un suo post di qualche settimana fa si poneva gli stessi interrogativi.
E voi siete contenti della vostra vita o state cercando qualcosa di diverso? Avete o avete avuto il coraggio di seguire le vostre aspirazioni?
Sono curiosa di sentire le vostre storie; nel frattempo vi lascio con una poesia di Robert Frost che mi piace tantissimo "La strada non presa":
LA STRADA NON PRESA
Due strade divergevano in un bosco d’autunno
e dispiaciuto di non poterle percorrere entrambe,
essendo un sol viaggiatore, a lungo indugiai
e ne fissai a lungo una, più lontano che potevo
fino a dove si perdeva nel sottobosco.
Poi presi l’altra, che era buona ugualmente
forse con pretese migliori,
e forse sembrava messa meglio,
perché era erbosa e meno calpestata;
sebbene in realtà le tracce fossero uguali in entrambe le strade.
Ed entrambe quella mattina erano ricoperte di foglie
che nessun passo aveva annerito.
Oh, mi riservai la prima per un altro giorno,
anche se, sapendo che una strada porta verso un’altra strada,
dubitavo sarei mai tornato indietro.
Questa storia racconterò con un sospiro
da qualche parte, tra molti anni:
due strade divergevano in un bosco ed io…
io presi la meno battuta,
e di qui ogni differenza è venuta.
Robert Frost (1916)