lunedì 15 ottobre 2012

Recensione: La cugina americana



Titolo: La cugina americana
Autore: Francesca Segal
Edizioni: Bollati Boringhieri

 "Nella rotazione delle messi, esisteva una stagione precisa per l'avena selvatica, ma non veniva seminata più d'una volta".

Il romanzo inizia con questa frase e solo alla fine del libro ne cogliamo il significato profondo.
La cugina americana è un libro che mi ha attratta da subito, appena lette la quarta di copertina e le prime righe (questo è un mio vezzo, prima di comprare un libro, ne leggo sempre le prime due pagine, solo così capisco se mi attira davvero).
È un romanzo d’amore ma non solo. È anche la precisa descrizione di una comunità, quella ebraica, ricca e borghese di Hampstead nel nordovest di Londra, e delle sue severe regole e tradizioni.
Adam Newman e Rachel Gilbert sono fidanzati da quando avevano sedici anni; hanno appena annunciato il matrimonio, quando nella loro vita fa la sua comparsa la cugina di Rachel, Ellie Schneider, di ritorno da New York dove ha vissuto molti anni sola con il padre dopo la tragica morte della madre in un attentato in Israele. Ellie fa la modella e la sua vita è l’esatto contrario di quella della cugina: trasgressiva, eccentrica, ribelle, Ellie porta con sé un bagaglio di vecchie cicatrici, anni trascorsi allo sbando, storie sbagliate, droga e tentativi di autodistruzione.
Per Adam e Ellie è colpo di fulmine al primo sguardo anche se Adam cerca di celare la sua infatuazione a tutti e a se stesso in primis. La presenza di Ellie, accolta come un figliol prodigo dalla nonna Ziva, l’unica veramente legata alla giovane, sconvolge le tranquille esistenze e gli equilibri della comunità. Adam cerca di evitarla il più possibile per non scatenare le sensazioni di desiderio e gelosia che si impossessano di lui alla sola vista della ragazza e preme su Rachel per anticipare il matrimonio, pensando di sentirsi al sicuro una volta pronunciati i voti di fedeltà.
Quando Ellie si trasferisce a Parigi per lavoro e per fuggire alle cronache scandalistiche per un vero o presunto flirt con un noto personaggio televisivo, tutto sembra più facile da gestire e Rachel e Adam arrivano senza più incertezze (di Adam) alle nozze. Ma è da poco terminata la luna di miele che succede l’inatteso; mentre la società del padre di Rachel, Lawrence (dove lavora lo stesso Adam), si trova in grandi guai finanziari a causa di un investimento mal gestito, nonna Ziva viene ricoverata d’urgenza per un ictus e chiede il rientro dell’amata nipote Ellie al suo capezzale.
Ellie e Adam si ritrovano in ospedale e il desiderio da tempo combattuto e controllato non incontra più freni. Dopo il tradimento Adam decide di parlare a Rachel per lasciarla ma temporeggia in cerca del momento. Lo strano atteggiamento del genero non sfugge però a Lawrence che, vista minacciata la serenità di Rachel e di tutta la famiglia, decide di agire “per il bene di tutti” e organizza il rientro di Ellie a New York.
Riusciranno i due amanti a superare gli ostacoli e a ritrovarsi o i tentacoli della comunità si attorciglieranno intorno a loro per separarli per sempre?
Non vi svelerò il finale (vi toccherà leggere il libro:-))); vi dico solo che questo romanzo non ha tradito le mie attese e l'ho letto d'un fiato.
Dettagliata e precisa la descrizione dei personaggi e del loro carattere. Bella l’ambientazione nella comunità ebraica londinese e nelle sue complesse tradizioni e regole dove “i figli dei sopravvissuti tendono a crearsi un senso di sicurezza con la routine e con una cerchia strettissima di amici, dopo che una generazione ha visto crollare il mondo”.
Il titolo originale è The Innocents e la domanda che mi sono posta alla fine del libro è chi dei tanti personaggi sia veramente innocente: Adam il marito traditore, Ellie, ragazza fragile dal passato ambiguo, Rachel, rigida e perfettamente integrata nei valori della sua comunità, Lawrence e la famiglia, ricchi di buoni propositi ma cauti manipolatori (“Tu proteggerai Rachel e farai la cosa giusta per tutti”)? A voi la risposta se leggerete il romanzo.
Nota sull’autrice: Francesca Segal è figlia di Eric, autore di Love Story: un cognome una garanzia!

5 commenti:

  1. Il titolo originale è molto più bello di quello italiano, ma vabbè, lasciamo perdere, sarebbe una luuunga discussione! Comunque la trama è molto intrigante e complessa.. sospetto il lieto fine per i due amanti! :P
    Ps: mi sembrava di aver sentito il cognome Segal ^_^

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    1. Non svelerò il finale:-))). Posso però anticipare che è un finale dolce-amaro, che intuisci solo nelle ultime pagine.
      Il libro è scritto bene anche perchè crea una tensione continua nel lettore e tiene aperte tutte le strade.
      Lo consiglio a tutti!

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  2. Come mi attira questo libro, Mirtilla!!! Grazie di averlo recensito, me lo procuro appena possibile!! Un abbraccio

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  3. Devo dire che ho sfogliato questo libro in libreria e mi ha messo un'nagoscia!
    non credo proprio lo leggerò, odio questo tipo di storie.

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  4. ma il libro è la copia di "L'età dell'innocenza" di edith Wharton! la trama è esattamente la stessa!!

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